Ecco una traduzione (approssimativa):TOSATO FABIO ha scritto:Allego pagina dall'ultimo numero di lapis (gli amici di Lapis mi scuseranno di questo mio piccolo abuso, ma l'argomento è importante per tutti noi).
Se qualche forumista che conosce il tedesco vuole fare un sunto sarebbe gradito.
"Stato contro collezionisti?
Per salvaguardare il collezionismo privato
Già a partire dalle sue premesse, la rielaborazione della legge federale tedesca per la protezione dei beni culturali, prevista per il 2016 dalla ministra Monika Grütters, ha causato agitazione e discussioni eccitate, non solo negli ambienti artistici (parole chiave: Baselitz e Richter).
Secondo il progetto di riforma della legge federale per la protezione dei beni culturali, sarà in futuro protetto come bene culturale “ogni bene mobile o insieme di beni pertinenti a: storia, scienza e arte, in particolare alle scienze naturali, alla paleontologia, pre- e protostoria, archeologia, etnologia, musica, letteratura, numismatica o altri ambiti dell’insieme dell’eredità culturale” (§ 2, paragrafo 1, comma 8 ).
Per molto tempo nelle discussioni è mancata la consapevolezza che la legge riguardasse anche fossili e minerali – intesi come oggetti della natura – che ora verrebbero equiparati alle monete antiche. Tali oggetti da collezione ricadevano fino ad oggi sotto le autorità culturali dei singoli stati federati, da cui il “Libero Sato della Baviera” (virgolette del traduttore) si è voluto differenziare in tutto dagli altri stati federati per la sua legislazione liberale. Molti collezionisti privati hanno acquistato eminenti collezioni e singoli oggetti e li hanno messi gratuitamente a disposizione dei musei come prestito permanente.
Il valore di soglia dei “beni culturali nazionali” – tipo quadri od oggetti d’arte, la cui esportazione richiede un'autorizzazione – dovrebbe essere in futuro fissato a 150.000 €, ed è dunque relativamente basso.
Dal primo gennaio 2016 tuttavia, anche oggetti da collezione di valore chiaramente inferiore, come minerali e fossili, dovranno essere dichiarati come beni culturali. Non è ancora chiaro se per questi il valore di soglia ammonterà a 100 € (come per le monete) o a 2.500 €. Per ogni minerale o fossile di valore oltre questa soglia diventerebbe obbligatorio un permesso di importazione o esportazione.
Da secoli i collezionisti salvano tesori della natura e beni culturali. Il collezionismo privato integra gli sforzi statali e garantisce una varietà nel tramandare [questi beni], come nessun museo è riuscito a fare.
La riforma del diritto di tutela dei beni culturali minaccia, con i suoi regolamenti, àmbiti del collezionismo quali ad esempio libri, francobolli, oggetti di ceramica, mobili, auto d’epoca o quadri, ma appunto anche i collezionisti di tesori naturali quali minerali, fossili e gemme. Con la nuova legge, ai collezionisti si addossano retroattivamente obblighi di cautela che nemmeno il collezionista più coscienzioso può permettersi. Per effetto del ribaltamento dell’onere della prova, previsto dalla legge in caso di conflitto, il possessore di un “bene culturale” del valore superiore a 2.500 € deve dimostrare dove si è trovato il pezzo controverso negli ultimi vent’anni. A un bene “archeologico” questo obbligo si applica già per un valore superiore a 100 €.
In risposta la dottoressa Ursula Kampmann, numismatica e storica, ha lanciato la petizione “Per mantenere il collezionismo privato”. L’iniziativa, che rimane valida solo fino al 20 gennaio 2016, promuove un diritto di tutela dei beni culturali in cui si tenga conto dei principi seguenti:
- nessuna retroattività della legge;
- nessun ribaltamento dell’onere di prova;
- una definizione chiara del concetto di “bene culturale nazionale” e una restrizione delle rivendicazioni statali limitata esclusivamente ai “beni culturali nazionali”;
- la circolazione entro l’Unione Europea, libera da ostacoli burocratici, di quei beni culturali che non sono beni culturali nazionali, in conformità al principio garantito di libera circolazione delle merci;
- un adeguato coinvolgimento dei collezionisti e dei commercianti durante l’iter legislativo.
I collezionisti possono sottoscrivere la petizione su Internet all’indirizzo: https://www.openpetition.de/petition/on ... n-sammelns
Più di 26.000 lo hanno già fatto. Tutti gli altri si affrettino, la petizione scade il 20 gennaio 2016!
Christian Weise."