Normativa italiana in materia di raccolta minerali e fossili

discussioni circa il forum e circa i minerali in genere
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Marco Pistolesi
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Messaggio da Marco Pistolesi » lun 10 dic, 2007 21:34

Ciao a tutti.

Sono stato abbonato ad Archeo, fin da quanndo si chiamava Archeologia Viva, Mondo Archeologico e aveva, nelle sue ultime pagine, articoli sui minerali.
Similarità ce ne sono molte ma, se riportate al mondo dei minerali, non condivisibili e contraddittorie. "Libera ricerca", bene, niente di meglio è auspicabile, ma poi si specifica che, sì libera ricerca, ma con formazione, formazione specifica che si traduce, in parole povere, in specifici studi che oggi passano da (non obbligatoriamente) a liceo classico, facolta di lettere con indirizzi specifici.
Il tutto se applicato al mondo dei minerali si traduce in "... quanti di noi potrebbero continuare a divertirsi cercando minerali? Pochi, anzi pochissimi."
Ancora una volta, tra le righe dell'articolo, esala un non diritto alla proprietà. Proprietà che è sancita e garantita dalla costituzione stessa.
Comunque l'articolo di Archeo è incentrato sul tema Archeologico e non può essere che altrimenti inteso così, ma ci sono non pochi stati che sono comunque più libertini in materia, dove addirittura è riconosciuto un compenso in denaro al proprietario del terreno e allo scopritore proporzionato al valore dell'oggetto rinvenuto.
Qualcosa del genere, non dimentichiamocelo, esiste anche in Italia. Applichiamolo anche ai minerali riconosciuti di interesse scentifico!?
... È una provocazione, non scateniamo caccie alle streghe.
Finisco con il sottolineare una cosa. Piero Brizio, ma non solo, ce l'ha con Ancillotti. Perchè mai? Io esprimo il mio parere, che può non essere condiviso, ma comunque rispettato. Rispettiamo chi ha il coraggio di esporsi alle critiche dicendo senza peli quello che pensa. Quanti lo fanno?
E poi, dove sta la verità, o la giustezza degli argomenti? In fin dei conti chi si è espresso in merito, dichiaratamente e senza veli, non è che una parte e sempre gli stessi di chi ha diritto a intervenire.
Perciò cerchiamo di essere più rispettosi delle idee altrui, delle persone stesse, e di cosa esse rappresentano.
Ci sono momenti che non è così e questo non è di certo da prendere come esempio.
Un saluto a tutti.
Marco

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Marco E. Ciriotti
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Messaggio da Marco E. Ciriotti » lun 10 dic, 2007 21:38

La libertà di ricerca è dunque garantita a tutti e nessuno può arrogarsene l’esclusività, neppure settoriale. Allo Stato spetta sempre il compito di favorire in tutti i modi l’esercizio di questo diritto insostituibile e socialmente determinante.
Lungi dall’individuare per norma il titolare del diritto di ricerca, nel nostro caso archeologica, si tratta semmai di operare in senso contrario, riducendo i vincoli burocratici che, in nome della tutela, questa volta impacciano lo svolgimento di ricerche da parte di altri enti (le Università in primo luogo, ma non solo).
Ho trovato fondamentale, insieme ad altre cose intelligenti, il paragrafo riportato qui sopra.
Lo stato (o le regioni) ha/hanno il compito di favorire la ricerca (qui si intende ricerca scientifica in senso lato) ma non deve/devono arrogarsene l'esclusività (leggasi commissioni). Contestualmente tutti hanno il diritto/dovere ad operare per ricerche scientifiche serie e lo stato deve adoprarsi, riducendo i vincoli burocratici (e non aumentandoli) al fine del buon esito della tutela dei prodotti delle stesse.
Marco E. Ciriotti

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TOSATO FABIO
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Messaggio da TOSATO FABIO » lun 10 dic, 2007 22:03

L'articolo di Archeo si riferiva principalmente all'archeologia, ma se letto con attenzione può dare spunti di riflessione anche per il nostro settore.
La normativa sull'archeologia non può essere come quella sui minerali (se ce ne sarà) ma le alchimie ed i rapporti che si vengono a creare tra istituzioni e privati, tra ricerca e studio e conservazione sono situazioni importanti su cui credo sia il caso di riflettere.

In questo senso la valorizzazione è una funzione sociale vitale, che riflette le capacità di una nazione di testimoniare la propria eredità culturale e di farla vivere: è quindi una funzione sociale primaria, che si esplica a tutti i livelli pubblici, associativi, privati nei quali si articola la società civile. È una funzione che non può essere attribuita o delegata a un soggetto particolare ed esclusivo, e neppure a un’istituzione per quanto autorevole e prestigiosa.


Promuovere e orientare vuol dire che l’amministrazione della tutela non può essere neppure limitata a una funzione soltanto inibitoria e, quindi, repressiva: questo atteggiamento, quando è stato percorso, ha causato più danni che benefici, distaccando gran parte dell’opinione pubblica dall’amministrazione del suo patrimonio culturale. La tutela non può consistere neppure in una registrazione amministrativa dell’esistente,


Lungi dall’individuare per norma il titolare del diritto di ricerca, nel nostro caso archeologica, si tratta semmai di operare in senso contrario, riducendo i vincoli burocratici che, in nome della tutela, questa volta impacciano lo svolgimento di ricerche da parte di altri enti (le Università in primo luogo, ma non solo).

Tra la libertà di ricerca teorica e la libertà di ricerca applicata c’è di mezzo il passaggio obbligato della formazione, che è un po’ la quarta gamba del nostro tavolino. Ricerca, tutela, valorizzazione, comunque intrecciate tra di loro, sono destinate a traballare senza uno sviluppo e un potenziamento continuo della formazione, sia storico-culturale che metodologica.

Secondo me bisogna allargare i nostri orizzonti, studiare, tenersi informati, creare comunità ed associazionismo, divulgare le nostre conoscenze.
Bisogna ragionare con la mente ed il braccio; bisogna, secondo me, guardare oltre alla nostra mazzetta perchè c'è dell'altro.

Sulla possibilità di esternare altre idee, ben vengano in quanto la diversità è la ricchezza di una comunità e quindi di una discussione.

Più volte abbiamo visto che il media "scrivere" non è di facile gestione in quanto la maggioranza di noi non sono scrittori professionisti: più volte abbiamo cercato di spiegarci tra di noi quali sono i limiti del dialogo scritto quando questo non è condotto con il sorriso e senza altri scopi più o meno velati.
Ultima modifica di TOSATO FABIO il lun 10 dic, 2007 22:12, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Marco E. Ciriotti » lun 10 dic, 2007 22:09

Secondo me bisogna allargare i nostri orizzonti, guardare oltre alla nostra mazzetta
le alchimie ed i rapporti che si vengono a creare tra istituzioni e privati, tra ricerca e studio e conservazione sono situazioni importanti su cui credo sia il caso di riflettere.
Quoto!
Marco E. Ciriotti

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Federico
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Messaggio da Federico » lun 10 dic, 2007 22:36

Pienamente d'accordo con quanto detto da Fabio e Marco.
Bel colpo Fabio per questo articolo.
Esprime veramente dei concetti che possono fare tranquillamente da base per il nostro lavoro.

Marco Pistolesi
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Messaggio da Marco Pistolesi » lun 10 dic, 2007 23:00

«Libertà di ricerca.
Per quanto riguarda la ricerca è ancora la Costituzione che indica la strada maestra, riconoscendo nell’art. 33 che “le arti e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”. La libertà di ricerca è dunque garantita a tutti e nessuno può arrogarsene l’esclusività, neppure settoriale. Allo Stato spetta sempre il compito di favorire in tutti i modi l’esercizio di questo diritto insostituibile e socialmente determinante.
Lungi dall’individuare per norma il titolare del diritto di ricerca, nel nostro caso archeologica, si tratta semmai di operare in senso contrario, riducendo i vincoli burocratici che, in nome della tutela, questa volta impacciano lo svolgimento di ricerche da parte di altri enti (le Università in primo luogo, ma non solo). Ma attenzione: la libertà di ricerca in campo archeologico, come per la valorizzazione, se investe la materialità dei beni, non può essere esercitata al di fuori di un sistema di garanzie tecniche e procedurali, che richiedono un corrispondente livello di professionalità. Tra la libertà di ricerca teorica e la libertà di ricerca applicata c’è di mezzo il passaggio obbligato della formazione, che è un po’ la quarta gamba del nostro tavolino. Ricerca, tutela, valorizzazione, comunque intrecciate tra di loro, sono destinate a traballare senza uno sviluppo e un potenziamento continuo della formazione, sia storico-culturale che metodologica.»

Questo quanto riportato da Archeo in materia di ricerca "libera?"
Ho riportato questo paragrafo per non essere frainteso con quanto scritto prima.
Ciao.
Marco

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Messaggio da TOSATO FABIO » mar 11 dic, 2007 0:28

Ripeto.
È un articolo intelligente che riguarda principalmente il settore archeologico, ma tratta argomenti che ci possono interessare e quindi certi risvolti strettamente di impronta archeologica sono incoerenti con il nostro settore.

Comunque anche la nostra ricerca dovrebbe essere eseguita con professionalità: io intendo per professionalità un utilizzo corretto di mezzi di ricerca consentiti, ripristino ambientale dove è necessario, corretto rapporto con i proprietari del fondo e/o cava ecc. e questi aspetti potrebbero essere intesi anche come un sistema di garanzie tecniche e procedurali, intesi anche come studio dei campioni-analisi-pubblicazioni nei casi interessanti ecc.
Anche da noi la formazione riveste un ruolo importante: sicuramente l'attività delle associazioni sono orientate verso l'informazione, divulgazione e quindi in un certo senso anche alla formazione di base su certi argomenti.

Tutto qui: non è mia intenzione paragonare la nostra attività a quella della ricerca archeologica, ma solo porre all'attenzione che ci sono altri aspetti della questione di cui trattiamo.
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Messaggio da Piero Brizio » mar 11 dic, 2007 0:47

Leggo solo ora il messaggio di Marco Pistolesi delle 21.34.

Forse non mi sono espresso bene e se la cosa è successa chiedo immediatamente scusa.

Io non ce l'ho e non posso assolutamente avercela con le idee di Alberto Ancillotti: io ho le mie e lui ha le sue ed è giusto che sia così.

La cosa che a una certa ora della notte, quando ho cercato di aggiornarmi in questo lunghissimo topic, mi ha dato fastidio è stato il "tono" del messaggio: fra il capopopolo e l'incitazione alla rivolta.

Ciascuno può dire ciò che è il proprio pensiero ma bisogna fare attenzione a chi lo si dice e come lo si dice.
E se la questione è solo legata alla differenza fra la parola scritta e la parola detta e/o magari alla differenza fra il "carattere" di un piemontese e quello di un toscano allora, come detto prima, chiedo scusa di un mio, evidentemente, inutile intervento.

Ma se la differenza non fosse solo questa allora mi ritengo in diritto di reclamare un comportamento più consono a una discussione fra "gentiluomini" e "mineralisti".

Scusate per l'ora.

Buona notte.
Piero

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Messaggio da Federico » mar 11 dic, 2007 13:14

Comunicato inoltrato anche a tutti i grppi che hanno confermato l'adesione al gruppo di lavoro informale.
Si ricorda che questo non comporta alcun obbligo.
Allegati
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ZIVERI
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Messaggio da ZIVERI » mar 11 dic, 2007 15:31

Stampato e messo in bacheca anche il comunicato di F.E.S.P.E.M.

Saluti Attilio Ziveri
A.M.P.P. di Prato
ATTILIO ZIVERI

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Messaggio da Federico » mar 11 dic, 2007 15:44

ZIVERI ha scritto:Stampato e messo in bacheca anche il comunicato di F.E.S.P.E.M.

Saluti Attilio Ziveri
A.M.P.P. di Prato
OK.

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Messaggio da Marco Pistolesi » mar 11 dic, 2007 18:21

Piero Brizio ha scritto:Leggo solo ora il messaggio di Marco Pistolesi delle 21.34.

Forse non mi sono espresso bene e se la cosa è successa chiedo immediatamente scusa.

Io non ce l'ho e non posso assolutamente avercela con le idee di Alberto Ancillotti: io ho le mie e lui ha le sue ed è giusto che sia così.

La cosa che a una certa ora della notte, quando ho cercato di aggiornarmi in questo lunghissimo topic, mi ha dato fastidio è stato il "tono" del messaggio: fra il capopopolo e l'incitazione alla rivolta.

Ciascuno può dire ciò che è il proprio pensiero ma bisogna fare attenzione a chi lo si dice e come lo si dice.
E se la questione è solo legata alla differenza fra la parola scritta e la parola detta e/o magari alla differenza fra il "carattere" di un piemontese e quello di un toscano allora, come detto prima, chiedo scusa di un mio, evidentemente, inutile intervento.

Ma se la differenza non fosse solo questa allora mi ritengo in diritto di reclamare un comportamento più consono a una discussione fra "gentiluomini" e "mineralisti".

Scusate per l'ora.

Buona notte.
Ciao a tutti.

Nessun problema Piero e nessun motivo di chiedere scusa, purtroppo alle cose che scriviamo non possiamo dare un tono, un'espressione del volto, uno sguardo che ci possono subito far capire quale è lo stato d'animo ed è facile essere fraintesi.
Nello scrivere, a volte, come già detto, si può essere fraintesi , se poi ci si mette il carattere dei piemontesi con quello dei toscani... :wink: :wink: il gioco è fatto.
Forse siamo troppo presi dall'argomento e, alcune volte, ci lasciamo scappare una parola di troppo, ma che comunque non vuole offendere, come ho già detto a Marco.
Ripeto che comunque è importante esprimere le proprie opinioni civilmente e raccoglierle come tali perchè comunque tutto quello di cui parliamo ha come comune denominatore: i minerali e la ricerca degli stessi sia che sia per scopi scientifici che amatoriali o solamente per il proprio piacere di collezionarli.
Certo che ognuno ha il proprio modo di esprimersi che a volte è ,diciamo, falsato dallo stato d'animo del momento.
Un saluto a te Piero e a tutti gli altri.
Marco

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Messaggio da Marco E. Ciriotti » gio 13 dic, 2007 10:53

Completa informazione sullo stato dell'arte, alla data odierna, è stata portata anche alla conoscenza del WWF.
Marco E. Ciriotti

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Messaggio da Marco E. Ciriotti » gio 20 dic, 2007 7:47

In occasione dello scambio augurale natalizio ho veicolato testo di legge e risposta AMI ai mineralogisti e cristallografi delle università italiane da sempre aperti alla collaborazione con i collezionisti preannunciando iniziative al riguardo.
Marco E. Ciriotti

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Messaggio da Federico » mer 09 gen, 2008 23:24

Leggi Cantonali del Canton Ticino.
Queste leggi mi sono state inviate dal G.M.O.
Stiamo preparando gli inviti al CD FESPEM che al primo punto avrà come tematica lo stato dell'arte del gruppo di lavoro.
Saluti.
Allegati
TICINO_-_Legge_cantonale_protezione_natura.pdf
(72.33 KiB) Scaricato 127 volte
TICINO_-_Regolamento_raccolta_minerali_in_Ticino.pdf
(60.14 KiB) Scaricato 141 volte

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