Nell'ex fabbrica di Primo Levi, a Settimo Torinese, inaugurazione della nuova sede espositiva interattiva

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Marco E. Ciriotti
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Nell'ex fabbrica di Primo Levi, a Settimo Torinese, inaugurazione della nuova sede espositiva interattiva

Messaggio da Marco E. Ciriotti » mar 28 giu, 2022 12:15

Dal quotidiano "La Stampa":

Nell'ex fabbrica dello scrittore, a Settimo Torinese, inaugura la nuova sede espositiva interattiva. È la prima di questo tipo in Europa.

▪ Insalaco, C. (2022): Bolle tonde da una piramide e capelli dritti al museo Primo Levi lo show della chimica. La Stampa, 28-06-2022.

La chimica al Mu-Ch è soprattutto meraviglia. Non solo da vedere, ma da toccare, sperimentare, vivere. Nel nuovo museo di Settimo Torinese che apre le porte il 1° luglio, potrete soffiare dentro la sagoma di un cubo e poi di una piramide e vedere nascere le vostre bolle di sapone sempre con la loro forma tonda, nonostante gli sforzi per ottenere un risultato differente. Questo si spiega con la teoria delle superfici minime: gli atomi tendono a disporsi per occupare la minore superficie possibile a disposizione, cioè la sfera delle bolle che conosciamo da sempre.
La sfera al plasma, invece, posizionata pochi passi più in là nella sala espositiva, genera scariche elettriche all'interno di un gas ionizzato, il plasma, e attraverso il nostro tocco sul vetro si genera un fulmine. Per i più piccoli, la sensazione è anche quella di avere tra le mani una palla di cristallo simile a quella della professoressa Sibilla Cooman di Harry Potter. C'è un macchinario che calcola quanta acqua c'è nel nostro corpo, un altro che ci mostra in maniera divertente le differenza tra lo stato solido, liquido e gassoso. E attraverso il Van Der Graaff, generatore di cariche elettrostatiche, i capelli di chi si mette in posa schizzano in tutte le direzioni.
«Il Mu-Ch è un museo interattivo, sviluppato dal gruppo Pleiadi per il comune di Settimo, che ha l'obiettivo di invogliare ragazzi e ragazze allo studio della chimica - spiega Alessio Scaborio, direttore creativo e scientifico del museo -. Bambini e bambine dai 5 ai 13 anni insieme ai loro genitori o con la scuola, possono sperimentare questa materia ma in modo immersivo e coinvolgente». Nulla in via Leinì 84 funziona se non viene toccato, a cominciare dal planetario al piano terra, per proseguire con 29 esperimenti e 16 laboratori. Qui si parla di elettrochimica, di viscosità, e delle reazioni all'interno del "Chemistry bar", dove al posto delle miscele per preparare i cocktail vengono usati i reagenti chimici che mescolati insieme generano delle reazioni con effetto "wow".
Il Mu-Ch non nasce a Settimo per caso, ed è un museo ricco di storia: in questi 800 mq Primo Levi ha lavorato come chimico tra il 1947 e il 1975, diventando direttore della fabbrica di vernici Siva. Il museo celebra quindi l'autore di "Se questo è un uomo", «ed è il primo museo in assoluto dedicato a Levi - dice la sindaca di Settimo Elena Piastra -, oltre a rappresentare bene l'identità della città».
La chimica è nella storia del comune alle porte di Torino, basta pensare alle aziende di questo settore che si trovano nel territorio, «e oltre alla mission della divulgazione scientifica mi piace ricordare che molte metafore nei libri di Levi sono nate grazie alla chimica».
L'ex Siva dopo il fallimento alla fine degli anni Novanta è stata a lungo chiusa, con il rischio che venisse venduta all'asta. Poi la città l'ha acquisita, gli spazi sono stati riqualificati, e grazie ai finanziamenti del bando sulle periferie l'ente ha preso forma, con l'allestimento a cura di Ett, e la gestione di Pleiadi per otto anni. L'idea del primo museo d'Europa di questo tipo è del Comune e della Fondazione Ecm. La progettazione e allestimento sono costati 1,2 milioni di euro.
«Primo Levi sarebbe felice di vedere questo progetto - racconta Renato Portesi, 83 anni, che ha lavorato una vita alla Siva e quindi per un lungo periodo con lo scrittore -. Quando io sono stato assunto come impiegato tecnico, Levi era il direttore generale. Mi ha insegnato lui a fare il chimico». Portesi racconta delle lunghe conversazioni di scienza e letteratura in mensa con l'autore di "Se questo è un uomo", di quando gli ha consigliato di leggere Mann, e di quando «per riprodurre l'anidride trimellitica abbiamo causato un'esplosione in fabbrica - dice -. Dopo quell'incendio abbiamo però abbandonato le nostre ricerche sul progetto». Il Mu-Ch guarda al passato e al futuro, alla storia e all'innovazione, e tra la tavola periodica e i dischi colorati che servono a spiegare la sintesi additiva della luce, la visita diventa un'esperienza che crea stupore e curiosità. «E la prospettiva per il futuro è di raddoppiare gli spazi, e ingrandirci in uno stabile vicino di altri 800 mq - continua Scaboro - da destinare alle mostre temporanee». Un altro augurio di Elena Piastra è quello di ricevere fondi pubblici per continuare a fare crescere museo.
Screenshot La Stampa Mu-Ch (003).png
Marco E. Ciriotti

«Things are interesting only in so far as they relate themselves to other things»

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