Foto in libertà 2
Re: Foto in libertà 2
.... TI TENGO D'OCCHIO ....
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chi ti fa sorridere ti allunga la vita senza saperlo...........
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Re: Foto in libertà 2
Oggi vi posto un'immagine che speriamo possa essere di buon auspicio per il 2021, vittoriosi dopo la nostra battaglia col COVID.
Si tratta di un grande cratere a volute a figure rosse magnogreco (h. cm 72 circa) raffigurante sul lato principale Achille stante al centro mentre viene incoronato da Nike alla presenza di Atena (a destra), dopo aver sconfitto in duello Memnon (a sinistra), ormai morente tra le braccia della madre Eos; dall'alto scende Thanatos (la morte) per tagliare un ricciolo della barba di Memnon come metafora della vita che si allontana, tuttavia una morte gloriosa perché avvenuta in un combattimento eroico.
Questo splendido reperto proviene da una tomba di un guerriero di rango aristocratico da Rutigliano (Bari) risalente al terzo venticinquennio del V secolo a.C., il cui corredo giace nei depositi della Soprintendenza e che ho potuto studiare. Oltre alla fotografia ho allegato un pdf dell'articolo, per chi può essere interessato, pubblicato in una rivista scientifica, in attesa dell'edizione integrale del contesto, ormai vicina.
P.S.: in tutto questo periodo non mi sono fatto vivo, sia perché molto impegnato in una collaborazione a distanza col Getty Museum di Los Angeles, sia perché finalmente dal 1 luglio sono stato assunto definitivamente in ruolo al CNR dopo tante sofferenze e umiliazioni. Un altro motivo consiste nell'aver notato che ad alcuni non erano graditi i miei post con minerali macro e quindi non ho voluto intasare il sito.
Si tratta di un grande cratere a volute a figure rosse magnogreco (h. cm 72 circa) raffigurante sul lato principale Achille stante al centro mentre viene incoronato da Nike alla presenza di Atena (a destra), dopo aver sconfitto in duello Memnon (a sinistra), ormai morente tra le braccia della madre Eos; dall'alto scende Thanatos (la morte) per tagliare un ricciolo della barba di Memnon come metafora della vita che si allontana, tuttavia una morte gloriosa perché avvenuta in un combattimento eroico.
Questo splendido reperto proviene da una tomba di un guerriero di rango aristocratico da Rutigliano (Bari) risalente al terzo venticinquennio del V secolo a.C., il cui corredo giace nei depositi della Soprintendenza e che ho potuto studiare. Oltre alla fotografia ho allegato un pdf dell'articolo, per chi può essere interessato, pubblicato in una rivista scientifica, in attesa dell'edizione integrale del contesto, ormai vicina.
P.S.: in tutto questo periodo non mi sono fatto vivo, sia perché molto impegnato in una collaborazione a distanza col Getty Museum di Los Angeles, sia perché finalmente dal 1 luglio sono stato assunto definitivamente in ruolo al CNR dopo tante sofferenze e umiliazioni. Un altro motivo consiste nell'aver notato che ad alcuni non erano graditi i miei post con minerali macro e quindi non ho voluto intasare il sito.
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Re: Foto in libertà 2
le foto dei minerali macro sono sempre gradite.
Bella foto del cratere e articolo interessante,.
Sono stati eseguiti studi per capire la provenienza del metallo / minerale base per la costruzione dei manufatti quali armi, elmi ecc.?
Bella foto del cratere e articolo interessante,.
Sono stati eseguiti studi per capire la provenienza del metallo / minerale base per la costruzione dei manufatti quali armi, elmi ecc.?
Tosato Fabio
"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi." M. Proust
Noi siamo anche quello che non siamo riusciti ad essere.
Sic transit gloria mundi.
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Re: Foto in libertà 2
No, questo tipo di studio non è ancora diffuso, per cui ci si sofferma sull'analisi delle varianti formali per individuare alcune tipologie e le officine.TOSATO FABIO ha scritto: ↑lun 28 dic, 2020 14:56le foto dei minerali macro sono sempre gradite.
Bella foto del cratere e articolo interessante,.
Sono stati eseguiti studi per capire la provenienza del metallo / minerale base per la costruzione dei manufatti quali armi, elmi ecc.?
Ad esempio i cosiddetti elmi apulo-corinzi inizialmente sono stati prodotti nelle officine magnogreche poi anche nei siti italici (Canosa o Ruvo di Puglia), per soddisfare le richieste delle aristocrazie indigene. La Calabria potrebbe aver fornito il metallo dato che anticamente le miniere di Temesa erano famose. Ma al momento non ci sono analisi certe al riguardo.
Gli elmi corinzi sono stati prima importanti dalla Grecia, poi prodotti in Italia.
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Re: Foto in libertà 2
Veramente interessante e complimenti per l'assunzione
Massimo
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"Un minerale senza nome è solo un inutile pezzo di pietra" (Massimo Russo)
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Re: Foto in libertà 2
"Un altro motivo consiste nell'aver notato che ad alcuni non erano graditi i miei post con minerali macro e quindi non ho voluto intasare il
sito."
Non ci fare caso, qui c'è anche chi non sopporta i micro.
sito."
Non ci fare caso, qui c'è anche chi non sopporta i micro.
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Re: Foto in libertà 2
Facciamo un po' di poesia...
"Uomo spedir d’accorgimenti mastro, che con un bello, aureo monile e d’ambra vagamente intrecciato, a noi sen venne. Madre ed ancelle il rivolgean tra mano, prezzo non lieve promettendo, e a gara gli occhi vi tenean su" (Omero, Odissea XV, vv. 459-464).
"Eurìmaco un monile addur si fece, d’oro e intrecciato d’ambra, opra da insigne mastro sudata, che splendea qual sole»
(Odissea, XVIII, 285-296).
Questa è la più antica testimonianza letteraria sull'apprezzamento dell'ambra da parte delle aristocrazie.
Nella foto una parure di una principessa bambina di 7 anni da Braida di Vaglio in Basilicata composta da oltre 300 elementi in ambra misti ad altri in oro (fine del VI secolo a.C.)
"Uomo spedir d’accorgimenti mastro, che con un bello, aureo monile e d’ambra vagamente intrecciato, a noi sen venne. Madre ed ancelle il rivolgean tra mano, prezzo non lieve promettendo, e a gara gli occhi vi tenean su" (Omero, Odissea XV, vv. 459-464).
"Eurìmaco un monile addur si fece, d’oro e intrecciato d’ambra, opra da insigne mastro sudata, che splendea qual sole»
(Odissea, XVIII, 285-296).
Questa è la più antica testimonianza letteraria sull'apprezzamento dell'ambra da parte delle aristocrazie.
Nella foto una parure di una principessa bambina di 7 anni da Braida di Vaglio in Basilicata composta da oltre 300 elementi in ambra misti ad altri in oro (fine del VI secolo a.C.)
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Re: Foto in libertà 2
Questa è una rarissimo pendaglio in ambra raffigurante una sirena con corpo di insetto, probabilmente una donna-ape, che trasporta una figura umana stilizzata, forse l'anima del defunto. La sirena doveva proteggere il suo viaggio verso l'aldilà. L'ape rivestiva un valore simbolico particolare perché era simbolo di rinascita e il miele era la bevanda che donava l'immortalità. Dunque, una speranza di salvezza per il defunto. L'oggetto proviene da Sala Consilina ed è custodito al Petit Palais di Parigi. Risale al VI secolo a.C.
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Re: Foto in libertà 2
Molto interessante. Ti istigo a continuare.
Massimo
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Re: Foto in libertà 2
Concordo con l'istigazione di Massimo!
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Re: Foto in libertà 2
ci sto
ciao Andrea, spero assenza per ricerche
da quanto non ti si sente, tutto OK?
siamo in attesa di novità ..
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Se nessuno è in grado di identificare un problema il problema non esiste
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Re: Foto in libertà 2
Si si grazie, tutto ok. Le ricerche sono davvero tante. Quella sulle ambre delle foto uscirà l'anno prossimo su una rivista scientifica e il titolo del contributo è il seguente: "Le ambre figurate del Gruppo di Armento e del Maestro delle sfingi alate. Produzioni e diffusione tra Basilicata, Campania e Piceno".
A settembre esce un volume scritto con colleghi americani edito col Getty Museum di Los Angeles. Vi allego la copertina.
Sta per partire un progetto di ricerca importante di cui sarò responsabile a livello nazionale, ma vi aggiornerò appena sarà tutto definito.
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Re: Foto in libertà 2
Ottimo. Complimenti.
Massimo
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Re: Foto in libertà 2
Il metallo utilizzato nella Magna Grecia proveniva sicuramente dall'area mineraria di Longobucco. Almeno per quanto riguarda i solfuri. Forse anche l'oro. Il ferro veniva in gran parte dal reggino e probabilmente anche dalla SilaAndrea_Montanaro ha scritto: ↑lun 28 dic, 2020 15:47
No, questo tipo di studio non è ancora diffuso, per cui ci si sofferma sull'analisi delle varianti formali per individuare alcune tipologie e le officine.
Ad esempio i cosiddetti elmi apulo-corinzi inizialmente sono stati prodotti nelle officine magnogreche poi anche nei siti italici (Canosa o Ruvo di Puglia), per soddisfare le richieste delle aristocrazie indigene. La Calabria potrebbe aver fornito il metallo dato che anticamente le miniere di Temesa erano famose. Ma al momento non ci sono analisi certe al riguardo.
Gli elmi corinzi sono stati prima importanti dalla Grecia, poi prodotti in Italia.
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