Appennino Emiliano

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Massimo Ferrari
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Massimo Ferrari » mer 15 set, 2021 10:41

Ciao Michele.
Tento pur senza alcuna pretesa di assoluta esattezza qualche considerazione visto che così ad occhio non è quasi mai facile dare giudizi
.In ogni caso, ecco la "lista" delle mie risposte: CAUTELA D'OBBLIGO!!
1) Lizardite "vermiforme.Anch'io l'ho sempre chiamata così,dato l'aspetto. Però, nell'ultima rapida uscita ( pre -covid) che ho fatto in
località "Molino Cappelletti ( Già familiarmente chiamata Romanoro) , geologicamente del tutto identica alle serpentiniti del Parmense,
mi sono trovato davanti ad un "Paesaggio" bianco. Kaolinite a perdita d'occhio. Come si sia formata,lo sa il Cielo, resta il fatto che si
presentava sotto vari aspetti Croste mammellonari bianco lucide ( simili ad idromagnesite) straterelli scagliosi, e anche in alcuni casi ,
piccolissimi:aggregati di microXX ( ma proprio micro) esagonali bianco-traslucidi. Il tutto, analizzato presso il Dip di Chimica e Mineralogia
dell' Università di MO e RE dal Dr Daniele Malferrari di cui sono amico.Tutto questo ha messo anche in me qualche dubbio sulle mie
"vermiformi" : Dubbi che proverò a chiarirmi..Al caso ti farò sapere.
2) Si, parrebbe actinolite epitattica su pirosseno. Parrebbe, attenzione , perchè, a questi livelli, anche dimensionali, miracoli non se ne
fanno.Prendi quindi il mio assenso, anche qui, con le molle
3) Bellissimo campione di un qualcosa che non ho mai visto prima.posso quindi solo azzardare che i microXX verdi che ricoprono i "vermicelli"
potrebbero essere di pumpellyite, o microepidoti, ma di andare oltre , sinceramente mi è impossibile.Comunque riguarderò il tutto
ancora e ancora e semmai mi venisse qualche sensata ispirazione ti farò sapere.Complimenti comunque per i tuoi ritrovamenti e un
grazie a Luciano cil quale,, consapevole del richiamo irresistible che avverto per le cose "di casa mia" mi ha "tirato dentro", attribuendomi,
per altro, competenze che, di fatto non posseggo.Salutoni.Massimo.

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Michele Dondi
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Michele Dondi » mer 15 set, 2021 17:14

Luciano e Massimo, grazie, contavo proprio sul vostro contributo!

Qui non si tratta di "occhio", bensì di un'altra parte anatomica che non sto a citare. Francamente, si tratta di campioni che ho raccolto per il colore verdastro, sperando che rivelassero cavità con epidoto e granato, che non ho mai trovato. Alla disperata, ho provato a seguire l'esempio di un collezionista modenese che conoscete bene, che nel suo sito ha foto di granati di Ca' de' Giannasi ottenuti per acidatura.

Sono convinto che se avete conservato qualche campione di epidoto inglobato in calcite, dopo acidatura possano saltare fuori paragenesi come quella che ho descritto, o anche qualcosa di più. In definitiva è una fortunata circostanza che la calcite sia andata a riempire totalmente delle fessure con cristallizzazioni delicatissime, fungendo da "imballo" per conservarle fino ai giorni nostri.

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Luciano Vaccari
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Luciano Vaccari » mer 15 set, 2021 17:35

Michele, al di là di tutto (ora riprendo il materiale di Cà Giannasi e vedo di acidare anche io) quando ci si rincontra ,forse Firenze l'anno prossimo o Bologna al BMS, vedo di portarti qualche campione di granato della zona..Non sono estetici, ma è l'unico posto, ad oggi, del territorio modenese, dove si possono rinvenire.
Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'è un campo. Ti aspetterò laggiù.
(Jalaluddin Rumi- XIII sec.)

Luciano
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Michele Dondi
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Michele Dondi » mer 15 set, 2021 17:37

Massimo, concordo in pieno con quanto scrivi, a cominciare dalla cautela.
Trovo utilissimo questo scambio di idee e, ovviamente, sono pronto a modificare immediatamente le mie attribuzioni su Mindat.

1) con la caolinite di Molino Cappelletti mi hai messo una pulce nell'orecchio! L'attribuzione a lizardite di forme bianche mammellonari tipo idromagnesite (abbondanti a Le Predelle) ha sorpreso anche me. Viene da un diffrattogramma speditivo ed era parso ovvio identificare come lizardite. Caolinite e lizardite, però, hanno la stessa struttura e, sebbene il pattern sembri di lizardite, non mi fido. Chissà che non riesca a fare un'analisi chimica.

Tornerò a sottomettere qualche campione di Molino Cappelletti che non sono riuscito ad identificare, non appena riesco a fare qualche foto decente. Il fatto è che la lizardite ha una sorprendente varietà di abiti nelle nostre ofioliti, che forse meriterebbe qualche studio specifico. Vedi, tanto per dire, questa "sezione" di Groppo di Gorro:
SerpentiniRPredellara.jpg
FOV 3 mm
3) Effettivamente, la pumpellyite ci starebbe eccome! Sull'epidoto mi becchi in castagna: ho sempre fatto affidamente sul fatto che abbia il classico color pistacite, ma sappiamo bene che non è necessariamente così.

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Michele Dondi
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Michele Dondi » mer 15 set, 2021 17:46

Continuo con due classiche località del Bolognese:

SERRA DEL ZANCHETTO
Nel gabbro si rinvengono aggregati fibroso-raggiati, segnalati da Bombicci come "silicato grigio", che sono risultati essere (XRD) un clinopirosseno tipo diopside: https://www.mindat.org/photo-1164140.html

Nonostante la cava sia abbandonata da oltre 30 anni e i primi ritrovamenti risalgano all'Ottocento, si rinvengono tuttora vene con datolite e prehnite:
https://www.mindat.org/photo-1160075.html
https://www.mindat.org/photo-1160296.html
spesso associate tra loro, anche se non sono riuscito a farne una foto decente. Interessante è che non siano nel gabbro, come spesso riportato, bensì nella serpentinite.

Alcuni cristalli di datolite sono notevoli per la complessità dell’abito, che è praticamente lo stesso riportato da Bombicci:
SdZdatolite.jpg

SAN ROCCO DI CREDA
Nel ben noto affioramento basaltico sotto la chiesetta https://www.mindat.org/loc-397448.html
assieme all’albite, sono presenti sferulette verdognole, che attribuirei a prehnite:
https://www.mindat.org/photo-1158705.html
Corrispondono alla ‘lepidolite ferrifera’ di Calanchi & Del Tredici (1980) che però non mi suona tanto nel metabasalto tant'é che non è segnalata in nessun'altra località appenninica con basalti delle ofioliti.
Ultima modifica di Michele Dondi il sab 18 set, 2021 14:51, modificato 1 volta in totale.

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Michele Dondi
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Michele Dondi » sab 18 set, 2021 14:50

Ho sconfinato di qualche km oltre il crinale Tosco-Emiliano:

SASSO DI CASTRO
Riporto per questa celebre località ("Passo della Futa") una stranissima paragenesi a quarzo e crisotilo: quest’ultimo (verificato con XRD come 'serpentino') è sotto forma di filamenti estremamente flessibili. Interessante che vi siano due generazioni di quarzo:
una che ingloba parzialmente i cristalli aciculari https://www.mindat.org/photo-1162989.html
e l’altra che è stata deposta come minutissimi cristalli proprio sui filamenti https://www.mindat.org/photo-1162991.html
Li ho trovati “miracolosamente” in geodi nel “plagiogranito”, o meglio, nei pochi blocchi che restano, sparsi fra i detriti sul piazzale di cava. Dico così perché la roccia (credo petrograficamente sia una trondhjemite) era presente come due corpi distinti (abbastanza grandi da essere mappati nella carta geologica della Toscana) che però sono stati completamente escavati nel periodo di costruzione della Variante di Valico:
https://www.mindat.org/photo-1138763.html
Forse chi visitò la cava in quel periodo (primi anni Duemila) ebbe miglior fortuna!

CAVA PALLERETO
Isolata fra i castagneti, tra il Passo della Futa e il nuovo casello autostradale, c’è una cava attiva nella formazione di Sillano (argille con blocchi di calcari ed ofioliti): https://www.mindat.org/photo-1164276.html
Località di cui non ho trovato traccia nella letteratura mineralogica, ma che presenta similitudini con la vicina Sasso di Castro. Per quanto ne capisco, le ofioliti sono basalti, nonostante la carta geologica regionale riporti serpentiniti (forse esaurite durante la coltivazione di cava).
Vi si trovano le classiche mineralizzazioni dei metabasalti:
datolite https://www.mindat.org/photo-1164284.html
albite https://www.mindat.org/photo-1164292.html
calcite https://www.mindat.org/photo-1164291.html
e quarzo, ma non escludo possa esserci di più.
L’accesso è vietato e, naturalmente, il permesso va richiesto alla direzione lavori.

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Michiel
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Michiel » sab 18 set, 2021 17:27

Michele Dondi ha scritto:
sab 18 set, 2021 14:50
Ho sconfinato di qualche km oltre il crinale Tosco-Emiliano:

SASSO DI CASTRO
Riporto per questa celebre località ("Passo della Futa") una stranissima paragenesi a quarzo e crisotilo: quest’ultimo (verificato con XRD come 'serpentino') è sotto forma di filamenti estremamente flessibili. Interessante che vi siano due generazioni di quarzo:
una che ingloba parzialmente i cristalli aciculari https://www.mindat.org/photo-1162989.html
e l’altra che è stata deposta come minutissimi cristalli proprio sui filamenti https://www.mindat.org/photo-1162991.html
Li ho trovati “miracolosamente” in geodi nel “plagiogranito”, o meglio, nei pochi blocchi che restano, sparsi fra i detriti sul piazzale di cava. Dico così perché la roccia (credo petrograficamente sia una trondhjemite) era presente come due corpi distinti (abbastanza grandi da essere mappati nella carta geologica della Toscana) che però sono stati completamente escavati nel periodo di costruzione della Variante di Valico:
https://www.mindat.org/photo-1138763.html
Forse chi visitò la cava in quel periodo (primi anni Duemila) ebbe miglior fortuna!

CAVA PALLERETO
Isolata fra i castagneti, tra il Passo della Futa e il nuovo casello autostradale, c’è una cava attiva nella formazione di Sillano (argille con blocchi di calcari ed ofioliti): https://www.mindat.org/photo-1164276.html
Località di cui non ho trovato traccia nella letteratura mineralogica, ma che presenta similitudini con la vicina Sasso di Castro. Per quanto ne capisco, le ofioliti sono basalti, nonostante la carta geologica regionale riporti serpentiniti (forse esaurite durante la coltivazione di cava).
(...)
Negli anni novanta visitai una cava sotto il Sasso di Castro in cerca di datolite, che trovai nel gabbro (non ricordo di aver visto plagiograniti). Nella parte bassa della cava, mi sembra sulla destra, trovammo dei granati scuri malformati in una roccia serpentinosa molto alterata e friabile.
Michiel Desittere

Benedetti siano gli istanti
e i millimetri
e le ombre delle piccole cose.
(Fernando Pessoa)

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Michele Dondi
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Michele Dondi » lun 20 set, 2021 17:50

Grazie, Michiel, mi hai messo voglia di tornar su a curiosare dove suggerisci: è una parte della cava che non ho visitato.
Secondo me, negli anni Novanta i plagiograniti non erano esposti o lo erano nei livelli più alti di cava.
Tieni conto che, rispetto ad allora, c'è un anfiteatro notevole: saranno una ventina di gradoni di 4-5 m di altezza ciascuno. Facile disperdersi, se non sai esattamente dove andare a guardare.
E' una superficie - esposta ed accessibile, coi suoi rischi - che in Appennino ha pochi eguali. Peccato affiorino basalti a dicchi, compatti e praticamente senza cavità. Non fosse per le vene a datolite, non ci ho trovato che qualche micro di albite ed ematite.
E' nelle rocce diverse dal basalto che, come nel caso del granato che riporti, saltano fuori cosette interessanti.

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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Michele Dondi » mer 22 set, 2021 20:28

Ci spostiamo a circa 2 km in linea d'aria dalla celeberrima Ca' de' Ladri:

BOMBIANA
A Ca’ Livornè, cioè subito prima dell’abitato di Bombiana, venendo da sud:
https://www.mindat.org/loc-301940.html
affiorano delle listveniti (credo si chiamino così delle serpentiniti attraversate da un reticolo di venette di quarzo e/o carbonati, ma sostanzialmente compatte). In mezzo a queste rocce “sterili” è saltata fuori un’idrotermalite mineralizzata ad ossidi di ferro, che non era segnalata in letteratura.

È presente molta ematite, anche ben cristallizzata:
https://www.mindat.org/photo-1162954.html
https://www.mindat.org/photo-1162950.html
sebbene sia frequentemente sotto forma di incrostazioni nere.
Persino i cristalli di quarzo hanno inclusioni nerastre, che sono di magnetite (infatti il quarzo nero attrae la calamita)
https://www.mindat.org/photo-1162957.html

Una peculiarità di questa idrotermalite è il fatto che la calcite, ultima nella paragenesi, rivesta spesso gli altri minerali, a mo’ di “smalto” trasparente:
https://www.mindat.org/photo-1162959.html
Ciò rende difficile l’identificazione: per esempio, questo insieme di cristalli arancione li ho attribuiti, non senza dubbi, a sfalerite: https://www.mindat.org/photo-1162948.html

Vicino a Bombiana, c’è un modestissimo affioramento di varie litologie (gabbro, serpentinite, idrotermalite e brecce ofiolitiche) presso LA PESCHIERA. In una breccia, è presente lizardite:
https://www.mindat.org/photo-1164664.html

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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Michele Dondi » mer 05 gen, 2022 12:34

Giusto qualche curiosità per ravvivare questo topic
Sasso di Castro, Passo della Futa
cavità “miarolitiche” nella trondhjemite (in pratica una sorta di albitite):
quarzo (seconda generazione) cresciuto su fibre di crisotilo (parzialmente incluse in quarzo di prima generazione)
https://www.mindat.org/photo-1189708.html
https://www.mindat.org/photo-1189709.html
https://www.mindat.org/photo-1189713.html
https://www.mindat.org/photo-1189715.html

epidoto (nuova segnalazione per la località)
https://www.mindat.org/photo-1189716.html
anche come microinclusioni nel quarzo di prima generazione
https://www.mindat.org/photo-1189718.html
https://www.mindat.org/photo-1189717.html

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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da TOSATO FABIO » mer 05 gen, 2022 13:53

Molto interessanti queste segnalazioni;: l'epidoto è stato analizzato (anche se visivamente pare proprio lui)?
Tosato Fabio
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Noi siamo anche quello che non siamo riusciti ad essere.
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Michele Dondi » mer 05 gen, 2022 18:50

Solo attribuzione in base all'abito e al colore dei cristalli. E sapendo che l'epidoto è abbondante in giaciture simili, tanto per dire a pochi km di distanza al Monte Beni. La sorpresa, comunque sia, è sempre dietro l'angolo...
Sono cristalli piccolissimi (max 0.1 mm) ed inclusi nel quarzo: non ci sono tante tecniche in grado di analizzarli... forse microRaman?

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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da TOSATO FABIO » mer 05 gen, 2022 19:17

Grazie della risposta, era solo un mia piccola curiosità.
Si, la tecnica microraman può dare risultati anche con cristalli da 0,1 mm
Tosato Fabio
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da bortolozzi giorgio » sab 16 apr, 2022 10:30

Mia figlia abita a Marzabotto e va spesso lungo il Reno a fare passeggiate, per cui ogni tanto trova nel greto dei minerali. Questi due mi sembrano degni di menzione: la pirite fa parte di un grosso masso di almeno 1 mt. di diametro, mentre la alurgite è un campione unico, che mi sembra interessante, sia per le dimensioni dei xx che per il fatto che la specie non è segnalata in Emilia-Romagna.
Allegati
Pirite (Fiume Reno).JPG
Pirite (base 1,2 cm.)
Alurgite (Fiume Reno).jpg
Alurgite (base 3,5 cm.)

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Michiel
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Re: Appennino Emiliano

Messaggio da Michiel » sab 16 apr, 2022 13:36

L'Alurgite è stata analizzata, immagino. Molto interessante. Che io sappia, in provincia di Bologna gli unici manganesiferi segnalati finora sono ossidi.
Michiel Desittere

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e le ombre delle piccole cose.
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